Quando io e Diego a Roma...
Mi torna in mente all'improvviso una mia presenza con Diego a Roma. Era stato per una manifestazione, di cui avevamo anche qualche immagine di gruppo che – tanto per cambiare! – non sono riuscito a rintracciare. C'era anche Alfredo Moreschi, il cui solo pensiero mi indurrebbe ad aprire altre parentesi e, magari, in tema di cortei riprendere a parlare di Milano. Il fatto é che, tornando a quella giornata di ottobre del 1991 – credo! – da cui sono partito, siccome la nostra comitiva andò a mangiare in un posto più o meno a sinistra nell'ultimo scatto, qualche mio fugace commento sui monumenti mi fece guadagnare dal salace, appunto, Alfredo, per la prima volta – come negli anni successivi da parte di altri colleghi, ma, ahimé per loro, in tono serio e convinto! – l'epiteto di... esperto di storia e di arte romane. Ma, forse, se ci ripenso, anche Alfredo non scherzava. Con grande soddisfazione, comunque, di Diego, sempre sensibile alle botte di vita. Perché Diego, di cui mi riprometto di dire di più e di citare, soprattutto se pesco fotografie adeguate, altre similari esperienze condotte insieme, a margine di impegni ufficiali, anche in Costa Azzurra, é la simpatia fatta persona. Poi la memoria difetta a entrambi, per cui, ad esempio, ricordiamo perfettamente di avere assistito circa trent'anni fa in un'afosa notte estiva all'aperto di un bar di Trastevere ad un colorito dialogo, quasi degno di Petrolini, tra tre simpatici emuli di Rugantino, ma non sappiamo oggi riportarne nemmeno mezza battuta. Per non dire delle gentili persone che, casualmente incontrate ad un convegno, invitarono me e Diego ad una simpatica cena all'aperto dalle parti del Gianicolo, nel corso della quale capitò di parlare di personaggi, della nostra provincia o che erano usi a passare qualche vacanza qui da noi in Riviera.